Oramai è un luogo comune che fin dagli anni'60 esista una frattura generazionale anche per quanto riguarda la musica. Fin dall'avvento di Elvis Presley e del Rock 'n Roll genitori e figli si sono spesso entrati in contrasti riguardo ai loro gusti artistici e musicali. Inoltre questo non si è limitato esclusivamente all'ambito dell'intrattenimento, ma è stata anche un'espressione della trasformazione culturale e comportamentale che è sfociata nel movimento del '68 e delle contestazioni giovanili a sistema di quegli anni. Oggi però personalmente ritengo che questa divisione nell'ambito della musica non abbia più significato per varie ragioni. In primo luogo anche gli studenti contestatori e non di quegli anni hanno raggiunto la maturità e ai generi musicali dei loro anni di gioventù se ne sono espressi altri che hanno mantenuto se non il loro stile, almeno la loro voglia di trasformazione. Il rock, il rockabilly e il pop oggi sono generi musicali che vantano pezzi classici e apprezzati indifferentemente dall'età degli appassionati del mondo musicale. Inoltre sono nati altri generi come l'hard rock e il progressive rock che hanno offerto nuove opportunità di crescita e di svluppo per la musica contemporanea. Dal lato giovanile, invece, si notano anche rinnovati segnali di interesse per lo stile musicale classico e novecentesco che si esprime in nuovi appassionati di generi come il jazz, il fusion ed il blues.
Un esempio internazionale di questo fenomeno può essere tratto dalla figura artistica di John Mayer:
Secondo me questo artista americano rappresenta un interessante caso di un giovane musicista che reinventa e rinnova uno stile maturo e classico come il blues.
Infatti egli non si limita ad una riproposizione acritica di uno stile certamente stupendo(almeno personalmente!!), ma tenta costantemente di aggiornarlo e di arricchirlo con delle nuove sonorità, senza alterarne lo spirito profondo.
In definitiva apprezzo molto il suo stile perché è l'espressione di una passione per l'arte e per la musica che va al di là dell'età e dei preconcetti di cui ognuno di noi, consapevolmente o inconsapevolmente, cade vittima.
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